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    MGFF 22: Riassunto dell’ultima serata del festival

    Con la consueta assegnazione delle Colonne d’oro del maestro Michele Affidato ai vincitori delle migliore opere prime e seconde italiane, internazionali e documentaristiche, si chiude la 19esima edizione del Magna Grecia Film Festival dedicata a Ugo Tognazzi.

    Riconoscimenti che anche nell’ultima edizione, sono stati anticipati da momenti musicali con l’esibizione di Pacifico Settembre, in arte Pago e della madrina Beatrice Grannò con l’arrivederci al prossimo anno e alla ventesima edizione.

    La cerimonia di premiazione è stata anticipata dai ringraziamenti del direttore Gianvito Casadonte a sponsor e partners che hanno sostenuto la manifestazione e dall’intervento del sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita:

    “Ringrazio di cuore Gianvito perché ha fatto diventare per una settimana Catanzaro il centro del mediterraneo. Questo è il risultato di un lavoro costante, tenace, determinato”

    Incontro con John Landis

    John Landis

    “Sono un grande sostenitore dei Festival come il Mgff, che danno la possibilità anche di portare film che in Calabria magari non arriverebbero. Non solo sono belli e umani, ma non inquinano, Viva i festival!”

    Sono le parole che un gigante del cinema come John Landis ha pronunciato sul palco dell’arena porto di Catanzaro per l’ultima serata della kermesse che ha regalato nove giorni di grandi eventi, proiezioni e masterclass d’eccezione.

    La chiacchierata del celebre regista con la giornalista Silvia Bizio – che ha preceduto la cerimonia finale di premiazione – ha rivelato qualche curioso aneddoto sulla genesi della pellicola cult “The Blues Brothers” proiettata a fine serata in occasione dei 40 anni dalla scomparsa di John Belushi.

    “Un film che parte dalla musica – ha raccontato Landis – ci sono Aretha Franklin, James Brown, Ray Charles, Cab Calloway e tutti gli altri che John Belushi e Dan Aykroyd misero insieme. Il grande merito del film è l’aver rilanciato una musica all’epoca in declino. John e Danny sfruttarono la celebrità ottenuta con il Saturday Night Live per restituirla al rhythm and blues”

    E anche per lanciare i RayBan.

    “Se vuoi costruire un personaggio iconico lo devi riconoscere dalla Silhouette – ha continuato Landis -, quegli occhiali di fatto introvabili, i Rayban, non si trovavano più sul mercato e l’azienda non ne faceva più. Abbiamo girato tutto il Paese per trovarne 29 paia e girare il film”

    E ancora una battuta sulla magia della sala:

    “I film che andrebbero sempre visti al cinema o in uno spazio come questo, in cui c’è un buon sonoro e soprattutto tanta gente. Perché il cinema è emozione, e le emozioni che il cinema crea sono contagiose”

    Deborah Nadoolman Landis

    Il MGFF ha reso omaggio anche alla moglie del regista, Deborah Nadoolman Landis, grande costumista che ha ricevuto la colonna d’oro alla carriera:

    “Mi sento estremamente umile a ricevere un premio – ha commentato – per i costumi in un paese che ha dato al mondo i più grandi costumisti in assoluto”

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