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    MGFF 21: Riassunto dell’ultima giornata del festival

    Il cattivo poetadi Gianluca Jodice vince la 18esima edizione del Magna Grecia Film Festival per quanto riguarda la sezione delle Opere prime e seconde italiane. Un oro condiviso con “After Lovedi Allen Kham decretato vincitrice del concorso per le Opere prime e seconde internazionali. Sullo stesso gradino del podio, per la sezione documentaristica, “Punta Sacradi Francesca Mazzoleni.

    Tra grandi emozioni e aria di festa, giunge dunque a termine la 18esima edizione del Magna Grecia Film Festival edizione 2021. Un’ultima giornata ancora ricca di incontri culturali con due masterclass che hanno messo in evidenza la bellezza dell’imprevedibilità e la ricchezza del bene, così come l’aspetto sociale dell’evento quest’anno particolarmente vicino alle esigenze dei più deboli e delle categorie in difficoltà.

    Altro tema quello del rispetto dell’ambiente con il Magna Grecia Film Festival che, aderendo alla campagna Plastic Free, ha pienamente abbracciato la causa dell’Agis e di Italiafestival aderendo alla campagna di sensibilizzazione contro l’uso indiscriminato della plastica e il rispetto per l’ambiente, dei borghi e delle spiagge.

    “Abbiamo raggiunto un altro grande obiettivo grazie al sacrificio e al lavoro di una vita”

    Gianvito Casadonte

    Casadonte ha pubblicamente ringraziato e fatto salire sul palco il fratello Alessandro, professionista chiave del successo sin dal sogno di due giovanissimi fratelli, che oggi hanno reso una grande realtà.

    Masterclass di Safiria Leccese e Salvo Noè

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    Safiria Leccese e Salvo Noè

    Di grande impatto e partecipazione sono stati i due ultimi incontri con l’autore moderati nell’occasione dalla giornalista Teresa Pittelli . Il “cardiologo della mente” ovvero lo psicoterapeuta e scrittore Salvo Noè e la giornalista e conduttrice televisiva Safiria Leccese.

    Autore di “Vietato lamentarsi” e “Prima di giudicare pensa”, libri che hanno riscontrato l’interesse del Santo Padre per i grandi temi trattati e per questo ritenuti validi a sviluppare consapevolezze sulle tematiche della fede, della società, della famiglia e del lavoro, Salvo Noè al pubblico del Magna Grecia Film Festival ha dedicato il suo lavoro sull’espressività.

    Partendo dalla naturalezza e genuinità dei bambini, dal processo imitativo e dalla necessità di crearsi i propri spazi, lo psicoterapeuta si è a lungo soffermato sul modo di comunicare del corpo (Il corpo è verità e non mente, mentre la mente, mente) e sull’unicità degli esseri umani.

    “Unicità che va espressa con la propria venatura poiché solo in questo modo si raggiunge la felicità, la voglia di vivere e di esprimersi”.

    Salvo Noè

    Concetti, l’ultimo in modo particolare, che bene evidenzia la grande verità che “Chi non si esprime si deprime”. Dalle esortazioni di Noè a cercare di pensare e agire sempre con la propria testa evitando lamenti e giudizi tossici, ai racconti di vita di Safiria Leccese che nel suo libro “La ricchezza del bene – storia di imprenditori fra anima e business” ha inteso raccontare come si può essere grandi uomini e donne di successo mantenendo intatta la loro voglia di fare del bene per i propri dipendenti e per la società.

    L’autrice attraverso il suo libro, ha voluto raccontare la storia di 10 imprenditori italiani, ma tanti altri ancora sono da raccontare, che hanno portato avanti la ricchezza buona, quella dell’animo, scegliendo l’altra strada, magari quella più stretta, ma che fa e fa stare bene.

    Magna Graecia Awards

    Opere prime e seconde italiane

    Giuria presieduta da Pappi Corsicato e dai giurati Marco Bocci, Ivan Carlei, Francesco Ghiaccio, Claudio Noce e Teresa Saponangelo

    Miglior Film Opera Prima – “Il cattivo poeta” di Gianluca Jodice

    Motivazione: Pur confrontandosi con uno dei più complessi personaggi della Storia d’Italia, il regista si muove con la sicurezza di un veterano trovando un perfetto equilibrio tra  narrazione, cast e regia. Un’opera prima la sua che oltre a rivelarne il talento, lo inserisce a pieno titolo tra i più promettenti registi italiani.

    Miglior Regia – Giovanni La Parola per “Il mio corpo vi seppellirà”

    Motivazione: Un viaggio randagio ed esplosivo nel Western. Un’opera che attraversa senza paura e timore le più alte sfide che questo genere si porta con sè. Il regista percorre senza nessuna esitazione un sentiero narrativo e formale ricco di insidie e possibili cadute con la maestria e la sapienza di un regista “di razza”.

    Miglior Attore – Francesco Patanè per “Il cattivo poeta”

    Motivazione: Attraverso il suo stile rigoroso e asciutto con cui ha costruito il suo personaggio, è riuscito a raccontarci in maniera credibile e toccante, un’epoca e il suo stile.

    Miglior Attrice – Ginevra Francesconi per “Regina”

    Motivazione: Così giovane (15 anni) ma già capace di alternare momenti di grande dolcezza e apparente sottomissione a momenti di grande grinta e determinazione. Mostrando così di avere tutte le carte per un promettente futuro cinematografico.

    Miglior Sceneggiatura – Antonio Pisu per “EST – Dittatura last minute”

    Motivazione: Una valigia viaggia pericolosamente attraverso la Romania di Ceausescu, al suo interno c’è il senso della nostra esistenza, gli affetti veri, i sogni, le speranze di una famiglia e di conseguenza di un popolo intero. Attraverso il racconto di una vicenda realmente accaduta, piccola eppure potente per il suo valore simbolico, Un’opera che ci fa comprendere che se tutto ha un prezzo poche cose hanno davvero valore.

    Premio del Pubblico – “Regina” di Alessandro Grande

    Motivazione: Per aver saputo parlare al cuore del pubblico con una storia intima, commovente, emozionante. Un padre e una figlia, così vicini e così lontani, accompagnano lo spettatore attraverso un romanzo di formazione che ha sullo sfondo una Calabria inedita, che diviene un luogo dell’anima.

    Menzione speciale – “Tutti per Uma” di Susy Laude

    Motivazione: Per aver riportato nel cinema italiano un genere da troppo tempo dimenticato, la fiaba, e averlo fatto in un momento in cui c’è assoluto bisogno di tornare a sognare e a sorridere.

    Sezione documentari

    Giuria presieduta da Gloria Giorgianni e dai giurati Luca Martera e Roberto Orazi

    Miglior Documentario – “Punta Sacra” di Francesca Mazzoleni

    Motivazione: Un lavoro che racchiude in sé tutti gli elementi formali ed estetici della forma
    documentaristica moderna. Le storie raccontate sono potenti ed attuali, ed offrono lo spunto per una riflessione profonda sul senso di appartenenza ad un luogo, che nel film rappresenta motivo di sofferenza ma anche di speranza per quell’umanità che la vive. Una regia coraggiosa, che ha saputo tenere in equilibrio l’osservazione e l’interpretazione di quel limbo di terra ai margini della società, per restituirgli dignità e rispetto.

    Opere prime e seconde internazionali

    Giuria presieduta da John Savage e dai giurati Gianluca Guzzo e Caterina Shulha

    Miglior Opera Internazionale – “After Love” di Aleem Kham

    Motivazione: Un commuovente film su una donna che dopo la morte del marito scopre che aveva una relazione segreta con un’altra donna. Dopo lo shock e il dolore della scoperta, decide di visitare l’amante del marito. Ma è un incontro che le difficoltà della lingua – e con grande sorpresa delle due donne e del pubblico – porta a scioccanti rivelazioni e alla comprensione, superata la rabbia, di una diversa accettazione. Un film potente su un soggetto intimo e allo stesso tempo universale.

    Premio Petitto a Francesco Montanari

    Motivazione: Per l’amore, il talento e il realismo con cui ha affrontato la sfida di interpretare un padre fallibile e insicuro, e quindi profondamente umano. Una convincente prova da attore che va ad arricchire un brillante percorso da grande professionista.

    Premio Vittorio De Seta – “L’attesa” di Mattia Isaac Renda

    Motivazione: L’opera “Attesa” di Mattia Isaac Renda ci porta con delicatezza, a distanza di molti anni, in quel mondo rurale raccontato da De Seta attraverso le sue opere del “Mondo perduto”. In quei luoghi, però, non si celebrano funerali e non si riesumano salme. Piuttosto, gli oggetti, le pietre, i segni impressi dal tempo, come testimoni vivi, parlano alle nostre coscienze. Così le immagini, che non necessitano di essere accompagnate da parole, si fanno messaggere di suoni, di vite, di memorie. Esse testimoniano le assenze, le colpe, le mancanze nei confronti di un mondo, quello contadino che, così come denunciato con acume e lungimiranza dal maestro Vittorio De Seta, è stato colpevolmente e velocemente accantonato, insieme alla cultura popolare che lo animava. Colpisce che a veicolare tali emozioni sia l’opera di un autore così giovane che con sensibilità lancia un monito a noi tutti, nell’attesa, forse, che una nuova consapevolezza consenta ai luoghi narrati di trovare nuovo ascolto e, forse, anche una nuova vita.

    Domani è un altro giorno

    Il sogno continua. I progetti arriveranno tra non molto. Intanto, grazie per esserci stati, per aver festeggiato questo 18° anno insieme al Magna Graecia Film Festival.

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