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    MGFF 22: Riassunto della quinta giornata del festival

    Marco Tullio Giordana al Magna Graecia Film Festival nella quinta giornata di programmazione.

    Masterclass di Marco Tullio Giordana

    Giunto al giro di boa, il festival non ha fatto mancare la presenza di grandi ospiti e incontri di approfondimento di tematiche sociali che spesso diventano loro stesse fonti di ispirazioni per opere filmiche e manoscritti d’autore.

    L’ambiente in cui si vive, i drammi personali, i fenomeni sociali e finanche le proprie passioni possono segnare il percorso della vita alimentandone la capacità creativa, proprio come è successo al regista e sceneggiatore Marco Tullio Giordana.

    Masterclass di Marco Tullio Giordana

    Protagonista del talk che si è svolto alla presenza del commissario della Film Commission Calabria, Anton Giulio Grande. Per l’occasione Grande ha inteso ringraziarlo per le emozioni suscitate e i grandi progetti portati avanti negli anni, Giordana si è svelato con pacata ironia al pubblico del Mgff.

    Marco Tullio Giordana (sul palco), Anton Giulio Grande e Fabrizio Corallo (sullo sfondo)

    Accolto presso il Chiostro San Giovanni di Catanzaro e sollecitato dalle domande del giornalista Fabrizio Corallo, il regista considerato l’erede più grande del “New Cinema” anni ’60, ha rivelato la difficoltà nell’affrontare da bambino il suo percorso di vita avendo perso, all’età di 8 anni, il papà.

    Un bambino privo di guida e di sostegno, con il grande desiderio irrealizzabile di conoscerlo ed esserne conseguenza.

    Poi la giovinezza e la passione per la musica, la pittura, il cinema e soprattutto le auto d’epoche. Un dettaglio, quest’ultimo, che si rinnova ad ogni suo film rimasto ancorato all’ambientazione degli anni ’60 e ’70 e nel racconto della realtà storica dei fatti.

    Forte della consapevolezza che:

    “il fenomeno criminale non è un fenomeno locale bensì una illegalità diffusa”

    Il registra e sceneggiatore premiato con ben 4 David di Donatello, del Globo d’oro e del Nastro d’Argento, ha riportato tutto questo nelle sue opere cinematografiche di successo quali.

    Gianvito Casadonte e Marco Tullio Giordana

    Solo per citarne qualcuna: “I cento passi” dedicato alla vita e all’omicidio dell’attivista Peppino Impastato e “La vera storia di Lea Garofalo”, la donna che seppe opporsi a costo della vita, allo strapotere della mafia.

    Per la lunga carriera, la dedizione al lavoro e le verità straordinariamente raccontate dietro la macchina da presa, al Magna Grecia Film Festival di Gianvito Casandonte, Marco Tullio Giordana è stato premiato con la Colonna d’oro del maestro orafo Michele Affidato.

    Sul palco dell’Arena ancora tanti ospiti

    La giornata, iniziata con la conferenza stampa curata da Antonio Capellupo e alla quale hanno preso parte Carolina Di Domenico e l’attrice Lina Siciliano protagonista di “Una Femmina“, quinta opera in concorso nella sezione Opere Prime e Seconde italiane.

    Lina Siciliano e Carolina Di Domenico

    Salgono sul palco anche Domenico Pietropaolo, giovane regista calabrese, per il cortometraggio “Anche il riccio respira” e Fabio Tracuzzi, responsabile del Taormina Film Festival.

    Il giornalista, capo ufficio stampa del “Taormina Film Fest”, della Fondazione “Taormina Arte” e del “Festival Lirico dei Teatri di Pietra 2022”, ha ricevuto dal Magna Grecia Film Festival la targa alla Carriera.

    Un riconoscimento per sottolineare la dedizione ad una attività alla quale è legato da mezzo secolo di vita.

    “Sono 50 gli anni di attività giornalistica svolta – ha affermato Tracuzzi – ma questa è la prima volta che vengo premiato nel corso di un festival da un amico dei Festival e questo mi emoziona e mi rende felice”.

    Tra questi, Domenico Bilotta e Beatrice Bongarzone per la presentazione del libro sulla teologia di Maria “Nella chiesa con Maria” e l’autrice Mary Troiano per il libro “Now – prove tecniche di immaginazione” dedicato alla fotografia e ai linguaggi complementari del cinema.

    Intanto in Centro Storico…

    Al Chiostro San Giovanni la proiezione del cortometraggio “Los Zuluagas” di Flavia Montini  e la proiezione di “Vitti d’arte, Vitti d’amore” al Supercinema di Catanzaro dove il giornalista Fabrizio Corallo ha ricordato la grande Monica Vitti ripercorrendo le tappe dell’attrice e della donna che si è distinta per un:

    “femminismo morbido, gentile e mai urlato”

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