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    MGFF 22: Riassunto della settima giornata del festival

    “Ciao Ragazzi, qui è fantastico”

    È con questa frase che l’attesissimo Richard Gere ha esordito sul palco del Magna Grecia Film Festival al cospetto di un pubblico entusiasta accorso numeroso per godere della sua presenza.

    Grandi emozioni, dunque, per la settima giornata al cardiopalma della Kermesse del cinema iniziata con la conferenza stampa della star internazionale all’interno del palazzo della Regione dove Gere ha risposto alle domande dei giornalisti, alla presenza dell’ideatore e direttore artistico Gianvito Casadonte, del commissario della Calabria Film Commission Anton Giulio Grande e dei vertici istituzionali regionali.

    Trattenuto nella Capitale per impegni istituzionali, il presidente Roberto Occhiuto ha accolto con un videomessaggio il divo di Holllywood, invitandolo nuovamente in terra di Calabria per godere con più tempo delle bellezze locali e del calore della gente.

    Anticipati ancora dai saluti degli assessori Orsomarso e Princi che lo hanno ringraziato per le belle parole proferire nei confronti della Calabria e sottolineando ancora una volta il grande lavoro che si sta portando avanti per valorizzare una terra troppo spesso mortificata, Gere ha evidenziato il valore di una terra semplice che sa racchiudere in sé bellezze e valori.

    Un “piccolo scrigno” se vogliamo, dove forte è il calore della gente, tanta la professionalità e la caparbietà ad emergere e straordinarie le bellezze naturali. Un dipinto della natura quest’ultimo, che l’attore ha potuto osservare e godere dall’alto nel suo viaggio in aereo e la cui sensazione l’ha intesa più volte sottolineare

    “Queste montagne, queste colline immense, una costa fantastica e paesaggi incantevoli”

    Parole queste, riportate anche nell’arena dove l’artista, ha incontrato il suo pubblico.

    “Tutto è bello in Calabria
    -ha detto Gere- e voi dovete essere bravi a salvaguardare e difendere questo territorio meraviglioso”

    Gianvito Casadonte e Richard Gere nel corso della Conferenza Stampa

    “Vedo persone felici e questo rende felice anche me – ha continuato gere – Sono estremamente grato al festival e a Gianvito Casadonte per avermi invitato. Dopo due anni rinchiusi in casa per via della pandemia, questa è stata una delle pochissime mie  uscite pubbliche e averlo potuto fare in Italia e in questa vostra comunità, mi rende ancora più felice poiché considero il vostro Paese la mia seconda casa”

    E in effetti l’Italia a Gere ha dato tanto: “Il territorio, il calore della gente, le meraviglie di Positano, mia moglie… cosa sperare di più”.

    Richard Gere, proprio in Italia, arrivato per la prima volta oltre 40 anni fa, incrociò gli occhi di Alejandra Silva durante il festival di Giffoni, che poi ha sposato proprio nella città di Positano nel 2018.

    Oggi, invece, la conoscenza di un’altra pezzo d’Italia: quello fatto dalla comunità calabrese e nello specifico, da quella catanzarese e del suo hinterland.

    Altro aspetto importante questo, che l’attore di Hollywood ha inteso rimarcare parlando proprio del Festival di Gianvito Casadonte:

    “Il Magna Grecia Film Festival, come tutte le altre manifestazioni concentrate sulla comunità, dove non c’è un intento commerciale bensì il senso della condivisione e del racconto, è la cosa più bella che ci possa essere”

    Vivere il territorio, valorizzare le eccellenze locali, coinvolgere le maestranze.

    Tutto ciò che è condivisione, a quanto pare, sta molto a cuore a Gere. Definitosi lui stesso “Un dinosauro” poiché legato ai tempi passati della partecipazione collettiva nel vedere i film tutti assieme nelle sale cinematografiche.

    “Tutto ciò oggi sta cambiando – ha aggiunto – e stiamo vivendo un cambiamento che se da una parte aiuta le piccole produzioni a trovare il proprio spazio sulle piattaforme, dall’altro sacrifica quel senso della comunità che invece è molto importante”.

    Un Richard Gere nostalgico, ma anche un Richard Gere sensibile e umano quello che si è mostrato sul palco del MGFF, nel corso dell’intervista di Silvia Bizio, che nella parte finale della sua partecipazione ha ringraziato il direttore artistico del Festival affermando:

    “Non ho preso alla leggera l’invito a questo festival. Oggi Gianvito Casadonte ha raccontato la storia della sua creatura e mi ha emozionato (…) Il Magna Grecia Film Festival non è una manifestazione per arricchirsi – ha sottolineato e concluso l’attore – bensì per costruire qualcosa di buono e per questo, io mi inchino”

    Richard Gere premiato con la Colonna d’oro alla carriera

    Momento di grande emozione questo, che con voce rotta, ha registrato l’intervento dello stesso Casadonte che ha parlato dell’uomo e dell’artista Gere come “esempio da seguire”:

    “Quello che tu fai quotidianamente e in silenzio denota la tua semplicità e grandezza d’animo. Io ti ringrazio della tua presenza tra di noi e accetto l’invito ad ottimizzare ulteriormente e al meglio le nostre risorse”

    La sfida che invece lancia Casadonte dal palco è quella di invitare tutti ad “essere meno invidiosi e rabbiosi l’uno con l’altro”.

    Sentimenti negativi questi che, purtroppo, le difficoltà derivate dalla pandemia pare abbia ulteriormente amplificato. Poi un breve accenno all’altro grande del cinema italiano, il regista Ettore Scola, “maestro di vita” anch’esso felice dell’entusiasmo del giovane Casadonte per ciò che stava realizzando per la propria regione, arrivando ad oggi con la celebrazione del suo 19esimo compleanno.

    A Richard Gere la colonna d’Oro alla carriera realizzata dal maestro orafo Michele Affidato e che ha dato ancora spunto all’attore di parlare di grande maestranze italiane.

    “I premi più belli che mi sono stati donati arrivano tutti dall’Italia”

    Masterclass di Ricky Tognazzi

    Ricky Tognazzi

    La giornata dedicata a Richard Gere è stata anche la giornata dedicata ad un grande della commedia italiana. Il compianto attore e regista Ugo Tognazzi a cui il festival, in occasione del centenario della sua nascita, ha inteso dedicarne l’edizione 2022.

    A ricordare il papà, il primogenito dei Tognazzi, Ricky. Nel corso della Masterclass al Supercinema di Catanzaro, ha dialogato con il pubblico prima della proiezione di “La voglia matta di vivere” dedicata all’immenso papà Ugo.

    Masterclass aperta dall’intervento del commissario della Calabria Film Commission, Anton Giulio Grande dichiaratosi “onorato e lusingato nel ricordare un uomo e un artista che ci nobilita” e che ha saputo, attraverso i suoi oltre 150 film da attore, tirare fuori il meglio della commedia all’italiana.

    Anticipatore sociale anche nel personale con la visione di una famiglia allargata, Ugo Tognazzi, perennemente alla ricerca della modernità e del personaggio bizzarro, è stato il precursore dei film dispotici. Una caratteristica che si è travasata anche nella vita reale e che Ricky ha in piccole pillole raccontato al pubblico catanzarese.

    La vita, gli amori e le avventure di un papà che è stato il collante della famiglia Tognazzi e la cui esperienza ed eredità artistica si è trasferita, seppure con professionalità diverse, ai quattro figli Ricky, Gianmarco (attori), Maria Sole (regista) e Thomas Robsahm Tognazzi. Fratello norvegese regista e produttore cinematografico  quest’ultimo, candidato all’oscar come migliore produttore  per il film “La persona peggiore del mondo”.

    Una eredità immensa lasciata ai quattro figli, quella del Tognazzi padre, ricordato per essere una delle  pietre miliari della commedia italiana assieme ai grandi Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Alberto Sordi.

    Ai quali si aggiunge l’altra grande e indimenticabile Monica Vitti. Altra perla italiana scopertasi a 12 anni appassionata di recitazione duranti i bombardamenti degli aerei a Napoli, entrò in teatro a 14 e da li la sua lunga ascesa fino a febbraio di quest’anno quando ci ha lasciati fisicamente ma non nel ricordo. Per lei, una menzione di Ricky Tognazzi.

    Nel percorso che ha visto ripercorrere le tappe salienti della vita dell’uomo, del padre e dell’attore capace di unire tante generazioni, anche l’omaggio del Mgff. Una carrellata di film più celebri di uno dei più importanti nomi della commedia all’italiana insieme ad Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni, realizzata per l’occasione dal multimedia designer del festival, Salvatore Chiarella.

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